Politica

La vicenda Fazio: una commedia all’italiana

Speravamo che il tempo delle commedie all’italiana fosse ormai un retaggio anacronistico, ma ci sbagliavamo….La vicenda che ha sommerso di ridicolo lerciume Bankitalia e parte del panorama bancario italiano e che ha visto politici di tutte le “fazioni” sfilare sulla ormai nota passerella dell’opportunismo politico e dell’ipocrisia di basso rango sta diventando sempre più preoccupante. Ancor più preoccupante è l’inerzia della platea politico-istituzionale italiana ma soprattutto europea.
Che tra personaggi della finanza ci sono persone con scarse remore morali questo è, credo, ormai accettato dalla maggior parte dell’opinione pubblica (anzi ci meraviglieremmo un po’ se questi signori fossero spinti da pulsioni moraleggianti piuttosto che da stringenti logiche di profitto). Che in Italia la appariscente battaglia politica tra rappresentanti di interessi divergenti sia soltanto la punta dell’iceberg di una guerra combattuta su altri piani, spesso nascosti al comune pubblico, e molto più pericolosa e clandestina, può essere anche ammesso in termini di real politik. Che il garante della stabilità dell’intero sistema bancario e finanziario italiano, colui il quale ricopre la carica super partes per definizione, la cui condotta dovrebbe essere, almeno a quanto prescrivono anche i più elementari i libri di testo, elevata al di sopra di interessi politici o comunque di parte sia implicato in una operazione nascosta agli occhi dei giornali, eseguita sul terreno di confine tra legalità ed illegalità; che addirittura sua moglie sia risultata implicata in modo attivo nella vicenda, fungendo quasi da tramite tra lobbies finanziarie italiane e suo marito, non potevamo proprio aspettarcelo (si rimanda al link, sito alla fine dell’articolo, al testo integrale delle intercettazioni telefoniche). E non potevamo ancor più prevedere che da uomo di spiccate doti etiche e morali non prendesse atto della grave situazione, presentando volontariamente le proprie dimissioni. Attenzione, non stiamo affermando che Fazio sia colpevole di quanto accusato prima che si compia un regolare processo; siamo solamente affranti che un personaggio della statura di Fazio non capisca che rimanere lì dov’è ormai non fa altro che danneggiare la già sbiadita immagine del paese.
In tutto questo non ha fatto bella figura (ed almeno questo ce lo aspettavamo) la nostra classe politica, tutta intenta a, lo ribadiamo, difendere gli interessi di cui si fa di volta in volta portatrice. Ecco spiegato perché all’interno dei due poli non ci siano state opinioni concordi. Ecco perché a destra c’è la Lega che difende a spada tratta il Governatore, serbando il sogno nel cassetto della costruzione di una super banca lombarda (Antonveneta + Popolare di Lodi), chiudendosi in un gretto nazionalismo già più volte manifestato; c’è AN ed UDC che invece vorrebbero le dimissioni di Fazio e Forza Italia che cerca di mediare tra le due posizioni con la furbata della questione morale. La situazione non è diversa a sinistra: chi è direttamente implicato nelle vicende finanziarie incriminate (caso Unipol per intenderci) non si vergogna di confermare la fiducia a Fazio, come fanno i DS; mentre chi non ha interessi in gioco richiede con insistenza la fine delle assurdità. Una bella lezione di savoir faire, intelligenza politica e affidabilità dal bel paese!

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